Due piazze immaginarie, concepite da AMO negli spazi della Fondazione Prada, rivelano l’energia astratta dell’arena pubblica: una successione asimmetrica di porte – illuminate da una luce rossa per dare profondità – segna il confine tra lo spazio pubblico e un enigmatico porticato, nascosto dietro l’architettura. Al centro di entrambe le arene una statua astratta – le cui proiezioni sul pavimento ricreano lunghe ombre di un tramonto autunnale, delineando la piazza ed esaltandone la composizione grafica – fornisce un punto focale e un asse tridimensionale. Il rapporto fra la sfilata e il pubblico che la osserva dall’alto è al tempo stesso distaccato e voyeuristico; i modelli vagano nello spazio, appaiono e scompaiono, seguendo traiettorie invisibili che sfumano il confine tra ciò che è visibile e ciò che è celato.
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