Un’attrazione istintiva per la storia. La collezione Prada Autunno/Inverno 2024 di Miuccia Prada e Raf Simons fonde la moda con frammenti di storie, in un’esplorazione di concetti di bellezza, di un mondo contemporaneo formato da ricordi. Una storia d’amore con il passato.
La conoscenza della storia non solo ispira la contemporaneità, ma la definisce: gli abiti rimandano a epoche diverse, altri tempi che riecheggiano in sincrono ricontestualizzati. Il passato è uno strumento, un mezzo di apprendimento usato per provare a inventare qualcosa di nuovo. Tuttavia, più che un’analisi intellettuale, questa collezione è una reazione emotiva a ideali di bellezza che sembrano ancora risonanti.
Gli antefatti modellano letteralmente il presente. Elementi tratti dalla storia influenzano capi stereotipati di oggi, come il chiodo, il bomber e la maglieria, cambiandone linee e particolari. Il concetto di frammento si riflette letteralmente nei dettagli incorporati sugli abiti e nelle parti ritagliate su tutto il corpo, spogliate per esporre gli strati interni. Le gonne, in cui l’impalpabile seta si contrappone alla lana sartoriale, formano una facciata di tessuto su cui si alternano delicatezza e vigore.
La silhouette attillata viene attenuata da un’accentuata verticalità. Scarpe e cappelli estremizzano le proporzioni, mentre gli abiti abbracciano il corpo sprigionandone la femminilità. A loro volta, le qualità gestuali dell’universo femminile diventano intrinseche, con borse sospese e occhiali da sole che richiamano il maquillage. I modi di essere diventano strutture del fare, tracce intangibili delle vite umane che assumono concretezza.
La materializzazione e la ricostruzione possono mutare il linguaggio della forma alterando la percezione. I tradizionali materiali maschili vengono rilavorati fino a renderli intrinsecamente femminili. E i cliché della femminilità – fiocchi, ruches e balze – vengono riconsiderati, il loro significato radicalmente rivalutato. Perché persistono? Perché attraggono?
La sfilata solleva domande e innesta risposte, segnando l’inizio di una conversazione con il mondo, uno scambio di idee. Questo istinto, questo desiderio di comunicare ed esprimersi, è un impulso umano fondamentale come il toccarsi, trasmettere i propri sentimenti attraverso gli abiti che indossiamo.
“La collezione era così risonante, echeggiante speranza e timore allo stesso modo, desiderosa di promuovere l’amore e la bellezza come valori universali, ma allo stesso tempo consapevole che l’amore e la bellezza non sono sufficienti quando gli ingranaggi della storia riducono gli esseri umani a nulla. È stata una dichiarazione audace e provocatoria e il duo ha mostrato abiti che lo sono stati altrettanto. Prada e Simons hanno scomposto la storia in frammenti che hanno poi riconfigurato in chiave artistica.“
BOF
“Il duo stilistico regala a una platea momenti di lucida bellezza in abiti e silhouette, dove ogni riferimento fa scorrere il ricordo là dove era impigliato nelle memorie di anni e anni di moda.”
Il Corriere della Sera
“Per questo colpisce tanto la reazione di Miuccia Prada, che assieme a Raf Simons ha realizzato una collezione di sorprendente delicatezza. Per farlo, i due creativi si sono tuffati nel passato, recuperando indumenti e dettagli.“
La Repubblica
“Miuccia Prada e Raf Simons, da Prada, si interrogano proprio sulla storia. Quel che interessa a lei come a Simons è la contestualizzazione, il gesto liberatorio che risignifica, pervia di associazioni non previste […] La collezione è goduriosamente tagliente seppure piena di grazia.”
Il Sole 24 Ore
“Prada e Simons hanno incorporato la complessità umana nella loro collezione e lo hanno fatto in modo sobrio e delicato. Gli stilisti hanno anche evocato il glamour degli anni Cinquanta, con una serie di cappotti da opera e abiti da cocktail in quello che sembrava taffetà di seta nero o viola. Ma quando si scopre che il tessuto è nylon, gli abiti riescono a sfuggire alla loro “gabbia storica”. L’abito nero finale, con corpetto aderente e collo alto, era semplicemente superbo.”
The Cut