Due piazze immaginarie, concepite da AMO negli spazi della Fondazione Prada, rivelano l’energia astratta dell’arena pubblica: una successione asimmetrica di porte – illuminate da una luce rossa – segna il confine tra lo spazio pubblico e un enigmatico porticato. Al centro di entrambe le arene domina una statua di Atlante in forma astratta. Grafiche sinuose sulla pavimentazione e sulle pareti delineano oggetti e aperture all’interno del cortile; fiori geometrici spiccano tra gli elementi grafici, riecheggiando le facciate degli edifici della Secessione Viennese. Il rapporto fra la sfilata e il pubblico che la osserva dall’alto è al tempo stesso distaccato e voyeuristico; le modelle vagano nello spazio, appaiono e scompaiono, seguendo traiettorie invisibili che sfumano il confine tra ciò che è visibile e ciò che è celato.
n° 50 - 26 febbraio 2020